La certificazione Halal asseconda le necessità del consumatore musulmano;
infatti il termine Halal si riferisce ad un prodotto “lecito”, secondo i criteri e i valori su cui si fonda la stessa Rivelazione Coranica. Occorre considerare che per un musulmano osservante la religione è essenzialmente la legge divina, che comprende non soltanto principi morali universali, ma anche norme particolari su come l’uomo deve amministrare la propria esistenza: mangiare, generare, dormire. La certificazione Halal aiuta, quindi, il consumatore islamico a condurre la propria vita osservando le proprie leggi religiose.
La certificazione Halal contemporaneamente soddisfa le esigenze della Comunità Islamica presente in Italia, stimata nel rapporto CARITAS/MIGRANTES 2010 in 1.354.000 unità.
I PRINCIPALI BENEFICI DELLA CERTIFICAZIONE HALAL:
1. Aumento delle esportazioni verso quei paesi di fede islamica dove la certificazione Halal è un
requisito doganale imprescindibile per l’entrata e la commercializzazione di alcuni generi alimentari (ad esempio le carni);
2. La crescita esponenziale della popolazione musulmana anche nel nostro Paese di consumatori
islamici asseconda le esigenze dei distributori locali;
3. Trae vantaggio da una crescita mondiale dei consumi Halal di circa il 10% annuo;
4. È Sinergica alle certificazioni HACCP oltre che alle norme ISO, serie 9000 e 22000;
5. Garantisce il consumatore finale.
Chi sono i Destinatari
Applicabile ai più svariati settori, food, cosmesi, tessile e persino la finanza, la sua adozione è generalmente un presupposto necessario per esportare prodotti verso paesi islamici.
I destinatari sono pertanto principalmente Aziende del settore agroalimentare, farmaceutico, cosmetico, tessile, finanziario, ecc.
Integrazione con altri schemi
Il disciplinare Halal è considerato uno schema perfettamente integrabile perché comprende criteri di valutazione comuni ad altri standard quali GAP, ISO 9001, ISO 14001, ISO 22000, HACCP, ETP e GMP. Questo permette di intraprendere percorsi di certificazione integrata.
Requisiti generali
L’organizzazione deve:
a) identificare i processi necessari per il rispetto dei requisiti halal;
b) stabilire la sequenza e le interazioni tra questi processi, stabilire i criteri ed i metodi necessari per assicurare l’efficace funzionamento e l’efficace controllo di questi processi;
d) assicurare la disponibilità delle risorse e delle informazioni necessarie per supportare il funzionamento e il monitoraggio di questi processi;
e) monitorare, misurare ed analizzare questi processi;
f) attuare le azioni necessarie per conseguire i risultati pianificati e mantenere l’efficacia di questi processi.
Qualora l’organizzazione scelga di affidare all’esterno processi che abbiano effetti sulla conformità del prodotto ai requisiti, essa deve assicurare il controllo di tali processi. Nell’ambito del sistema di gestione halal devono essere definite le modalità per tenere sotto controllo tali processi affidati all’esterno.